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La storia dell'agricoltura in India risale al Rigveda. [1] Oggi, l'India è al secondo posto mondiale nella produzione agricola. L'agricoltura e i settori affini come la silvicoltura e la pesca hanno rappresentato il 13,7% del PIL (prodotto interno lordo) nel 2013 [2] circa il 50% della forza lavoro totale [3] [4]. Il contributo economico dell'agricoltura al PIL dell'India è in costante declino con la crescita economica generale del paese. Tuttavia, l'agricoltura è demograficamente il settore economico più ampio e svolge un ruolo significativo nel tessuto socioeconomico dell'India.

Un rapporto del 2008 afferma che la popolazione indiana sta crescendo più rapidamente della sua capacità di produrre riso e grano. [8] Altri recenti studi affermano che l'India può facilmente nutrire la sua popolazione in crescita, oltre a produrre grano e riso per le esportazioni globali, se può ridurre il deterioramento alimentare, migliorare le sue infrastrutture e aumentare la produttività agricola a quelle raggiunte da altri paesi in via di sviluppo come il Brasile e la Cina. [9] [10]

Nell'anno fiscale che si è concluso a giugno 2011, con una normale stagione dei monsoni, l'agricoltura indiana ha raggiunto una produzione record di 85,9 milioni di tonnellate di grano, un aumento del 6,4% rispetto all'anno precedente. Anche la produzione di riso in India ha raggiunto un nuovo record a 95,3 milioni di tonnellate, con un incremento del 7% rispetto all'anno precedente [11]. Anche le lenticchie e molti altri prodotti alimentari di base sono aumentati di anno in anno. Gli agricoltori indiani hanno quindi prodotto circa 71 chilogrammi di grano e 80 chilogrammi di riso per ogni membro della popolazione indiana nel 2011. La produzione pro capite di riso ogni anno in India è ora superiore al consumo pro capite di riso ogni anno in Giappone [ 12]